La villa si trova in Via Mazzini, 3 ed è oggi un complesso che accoglie l’Associazione Anziani La Quercia e l’Università del Tempo Libero.
Lo stemma della famiglia Zampieri, posto su un pilastro del portone d’accesso presso il ponte sul fiume Menago, attesta come la dimora fosse tra le più eleganti della zona: il portale bugnato si apre centralmente all’edificio affiancato da finestre binate coincidenti con il salone centrale. Modanature in rilievo perimetrano le finestre rettangolari del piano terra e del piano nobile e, più semplicemente, contornano le finestre quadrate del piano soffitta. Due originali camini si ergono lateralmente sul tetto. All’interno le stanze si aprono ai lati del salone centrale. Davanti alla villa si trova un parco con piante secolari.
L’area era, in origine, priva di fabbricati e apparteneva, agli inizi del Seicento, alla famiglia Panteo. È con la fine di quel secolo, dopo la vendita del terreno a Francesco Zampieri, che viene documentata la presenza di una casa con brolo. Era un edificio di modeste dimensioni, non certo riferibile a quello attuale. Infatti, con gli inizi del Settecento, la famiglia Zampieri decise di ristrutturare l’intero edificio rendendolo molto simile a quello giunto fino a noi.
La famiglia fu proprietaria della corte fino a quando l’ultima erede Luigia Zampieri, nel 1849, la portò in dote al marito Gatti.
Pingback: 2023: ripartenza con immutato entusiasmo | Centro Studi e Ricerche della Pianura Veronese