La gente che viveva nelle masserie, di solito, possedeva un asino e un piccolo carro a due ruote che serviva per gli spostamenti e la raccolta dei prodotti della terra: fieno, frumento, verdure, riso e ortaggi in modesta quantità ad uso familiare, ma per rifornire il paese di farina, vino, olio, carne, sale, legna, per trasportare mobili, suppellettili e vasellame c’era bisogno del caretier, che svolgeva un servizio insostituibile in tempi di strade sterrate, ponti disagevoli e luoghi non del tutto sicuri, di cui egli conosceva ogni segreto in tutte le stagioni.
Durante l’andata evitava le soste, a pieno carico sul carro a quattro ruote, talvolta scendeva e camminava a fianco del cavallo per alleviarne la fatica e incitarlo con la voce.
I servizi di rimessa e di stallaggio si trovavano dentro i cortili delle case, nel centro del paese, dove scaricava la mercanzia e faceva riposare e nutrire l’animale. Ma al ritorno ogni scusa era buona per fermarsi a tutte le ostarie a bere un goto (bicchiere di vino) e non di rado tornava a casa per il semplice fatto che il cavallo conosceva la strada…
di Floriana Mirandola da La Rana, gennaio 2020