Ha suoni ovattati l’alba,
solo il canto del gufo, fra le foglie del gelso,
è un’unghiata che fende la brezza mattutina.
Le pratoline ancora chiuse sanguinano d’aurora,
e le ultime falene girovagano spaesate
striando l’intermittenza di un neon assonnato.
Ho sognato stanotte,
un’incosciente sensazione,
irruenta come il torrente
nella piena di primavera,
ardente, come il vento d’estate
sulle spighe rigonfie di grano
pronte, al riflesso della falce.
Mi sorprende il risveglio,
mentre lo sciacquio lento del fiume
inghiotte l’ultimo barlume di luna
il calpestio di un passero sulla grondaia
danza al suono modulato del segnale orario.
Il nuovo giorno accarezza i miei occhi.
Maria Rosa Zampieri
(Poesia premiata alla XVI edizione del Concorso Letterario “Mario Donadoni”)