Con questo saggio Gabriele Licciardi, professore e cultore di storia contemporanea, offre ai lettori uno spaccato puntuale della vita del manicomio veronese dal 1880 al 1945.
La storia del genere umano è stata sempre contraddistinta dalla presenza di coppie antitetiche: ricchezza-povertà, salute-malattia, senno-pazzia. Quest’ultima proprio per la complessità della sua natura suscita diversi interrogativi: chi è esattamente il malato di mente? Quali peculiarità e comportamenti hanno delineato nel corso del tempo la figura del mentecatto? Quali paradigmi e quali soluzioni ha adottato la scienza alienista? Queste sono solo alcune delle domande a cui l’autore tenta di rispondere attraverso documenti inediti e testimonianze.
Esiste una puntuale corrispondenza tra la storia dell’ospedale psichiatrico “San Giacomo di Tomba” di Verona e la storia dell’intera psichiatria italiana ed europea del periodo studiato. Attraverso un’efficace tripartizione – fine XIX secolo, primo conflitto mondiale e ventennio fascista – viene messo bene in luce il progressivo cambiamento nel modo di concepire e gestire la malattia mentale, da stato alterato dell’anima a vera e propria patologia.
L’ha ribloggato su Centro Studi e Ricerche della Pianura Veronese.