di Franca Giansoldati
Una porta aperta sul nulla, in mezzo a un prato. Più simbolica di così. «Immaginatevi che bello entrare in una porta dove poi non ci sono pareti, dove non c’è nessun tetto. La misericordia è così, è sconfinata non ha luoghi particolari, è di tutti, abbraccia il mondo, ecco la misericordia di Dio». La prima porta santa senza edificio è stata validamente riconosciuta dal vescovo locale. L’episodio è avvenuto a Rustavi, in Georgia, per protestare contro le autorità locali che da anni continuano a negare alla Chiesa cattolica i permessi necessari per edificare un luogo di culto. Il vescovo Giuseppe Pasotto, veronese, in occasione del Giubileo della Misericordia, ha deciso di benedire la porta santa innalzata semplicemente su un prato.
«L’idea – ha spiegato il vescovo alla emittente cattolica Reteinblu – è nata chiacchierando tra noi sacerdoti. E’ una porta che abbiamo costruito in un terreno libero, in una area dove da anni tentiamo di costruire una chiesa e non abbiamo avuto ancora l’autorizzazione anche se tutti i documenti da anni sono a posto, cioè ci sono tanti problemi che creano, credo sicuramente in modo artificiale; nonostante tutti i documenti pronti il sindaco ancora non ha firmato. Allora è nata l’idea di fare la Porta Santa lì, è la porta della chiesa proprio esattamente come deve essere una porta ed è senza la chiesa».