E’ un libro di Francesco Butturini che è stato per 26 anni preside del liceo classico “Scipione Maffei” di Verona. Ha al suo attivo un centinaio di pubblicazioni di arte, monografie, saggi di ricerca storica e due raccolte di salmi.
Il libro narra la storia di Michele, un bambino nato appena prima l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, e che per questo non ha mai conosciuto la pace. La sua quotidianità innocente, piena di corse in mezzo alle neve e giochi con gli animali del cortile, è intramezzata dagli scoppi delle bombe, le visite clandestine di un misterioso partigiano, le assenze del padre che “lavora” affinché i fascisti scompaiano. Nei suoi semplici pensieri, certe cose non sono comprensibili, e per questo suscita l’ilarità dei fratelli più grandi, dei genitori e degli zii, che tentano di dipingergli una realtà più candida di quanto inesorabilmente appaia. Ma la fame, le morti, le fughe nella notte e i pianti nascosti della madre, lasciano una ferita nel suo animo, impossibile da dimenticare. Un libro che racconta la guerra attraverso gli occhi puri e limpidi di un bambino, incapace di capire appieno le atrocità di quel mondo “dei grandi”, cui dovrebbe guardare come modello esemplare.